I LIMITI






Le pietre artificiali ereditano alcuni pregi e difetti delle pietre naturali, anche se alcuni limiti di queste sono stati superati dal lavoro dell’uomo.

Mentre le rocce che troviamo in natura hanno assunto caratteristiche fisiche negli anni, in base al luogo e al periodo di formazione, le qualità della pietra artificiale sono in parte stabilite dai produttori , che le scelgono in base alle condizioni d’uso del prodotto.

Ma essendo comunque un agglomerato di materia naturale e leganti vari, le caratteristiche chimiche del prodotto rimangono pressoché invariate rispetto alla roccia e pertanto vanno osservati alcuni accorgimenti per quanto riguarda la manutenzione e la pulizia del manufatto.

La pulizia di pietre artificiali a base di marmi non deve mai essere fatta per mezzo di prodotti acidi, come alcol e acido muriatico, che toglierebbero lucidità al manufatto, rendendolo opaco a causa della corrosione della calcite presente naturalmente nel marmo. Anche l’aceto e il succo di limone sono da evitare.

Gli agglomerati a base di quarzo e granito, materiali formati interamente da silicio e in cui non è presente calcare, invece, pur essendo caratterizzati da un elevata compattezza e resistenza al calore non possono entrare a contatto diretto con oggetti incandescenti o con agenti chimici a ph basico, oltre che con solventi industriali, acido fluoridrico, che scioglie completamente il quarzo, la soda caustica, solventi per vernici e con l’acido cloridrico che permette la formazione di macchie e rigonfiamenti sul prodotto.

La durezza, la compattezza e l’alto peso specifico rendono la pietra artificiale molto resistente alle sollecitazioni; queste caratteristiche vengono infatti sfruttate in tutti i campi d’applicazione del materiale. Sono le stesse, però, a renderlo poco versatile, in quanto non è malleabile e quindi molto spesso non può essere modellato a piacimento dell’ utente. Ogni ditta produttrice propone infatti una standard di lavorazioni, che difficilmente subiscono variazioni.

La scivolosità è un limite che si presenta quando la pietra, in particolar modo se applicata nella pavimentazione, viene lucidata, soprattutto in presenza di acqua, anche se spesso questi materiali vengono sottoposti a trattamenti specifici per evitare questo tipo di problema.

Le pavimentazioni esterne, per la cui realizzazione è utilizzata la pietra artificiale, possono subire nel corso degli anni un’erosione superficiale e una variazione delle caratteristiche estetiche, che vengono modificate inevitabilmente, dagli agenti atmosferici.


Molte soluzioni in commercio fanno ricorso all’impiego di RESINE negli impasti. Questo può comportare rischi di infiammabilità, e soprattutto di perdita di traspirabilità del rivestimento. Scegliere un materiale esente da resine consente di poter mantenere questo giusto scambio, igienicamente dovuto proprio per garantire la salute di chi vive e abita gli spazi nei quali viene applicato un rivestimento.

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